La bandiera è volta a celebrare la fede in Sant’Ubaldo mediante una vera e propria “bandiera nella bandiera” il cui significato è alimentato dalla combinazione sinergica di tre segni. Primo segno: la composizione cromatica, che riprende le due gradazioni di giallo (giallo sole/giallo ocra) proprie del piviale ritratto nel gonfalone di Sinibaldo Ibi. Secondo segno: la texture cifrata, che riprende i versi dell’inno sacro (O lume della fede) che i ceraioli cantano in coro quando, dopo l’ascesa al monte, tornano in città insieme ai Santi. Terzo segno: il tipo di carattere, che riprende un font (Monk) capace di coniugare la fermezza della regola benedettina con la seraficità del messaggio francescano nel segno della manualità. D’altra parte la vicenda biografica di Sant’Ubaldo s’intreccia a più riprese con un arto fondamentale per uno sbandieratore come la mano (dal miracolo della donna con la mano rattrappita all’invito di battersi con le mani invece che con le armi fino al mistero del dito conservato nella collegiata di Thann). L’auspicio sotteso è che la mano benedicente del Santo Patrono ispiri e protegga le mani degli sbandieratori quando sono impegnati negli esercizi più impegnativi.
LETTERS IN THE WIND
tipologia
realizzazione
committente
Gruppo Sbandieratori di Gubbio
progetto
HOFLAB (Paolo Belardi), Paul Henry Robb
cronologia
progetto e realizzazione 2018
tipologia
realizzazione
committente
Gruppo Sbandieratori di Gubbio
progetto
HOFLAB (Paolo Belardi), Paul Henry Robb
cronologia
progetto e realizzazione 2018