La sistemazione esterna dell'Oikos Residence Park, che comporta un sostanziale ridisegno del parco pubblico circostante (previsto articolato in una serie di gradoni digradanti corrispondenti ad altrettanti collegamenti pedonali), è pensata come un'architettura a zero cubatura ovvero come un microhabitat in cui l'ordine nano, le geometrie oblique e i cromatismi accesi si contrappongono all'ordine gigante, alle geometrie cartesiane e ai cromatismi sommessi delle quattro monumentali torri residenziali. Il segno unificante è costituito da un giardino segreto, composto con un'alternanza di piante e di pietre colorate, che connette una serie di totem volti a inglobare altrettante griglie di aerazione del parcheggio interrato, mentre l'area delle piscine è prevista traslata in direzione sudovest al fine di ottimizzare l'organizzazione planoaltimetrica del parco pubblico. L'ingresso di ciascuna unità residenziale è segnalata da una pavimentazione parte in legno per esterni e parte in ciottoli vetrati (colori giallo, verde, blu e rosso), che perimetra senza soluzione di continuità il corpo edilizio dei collegamenti verticali. All'ingresso principale su via del Fosso è contrapposto un secondo ingresso che, mediante una scala a sviluppo lineare, consente il collegamento diretto con il parco pubblico, con la stazione del minimetrò, con il polo scolastico oltre che con i servizi di via Gallenga.
Oikos urban design
tipologia
realizzazione
luogo
Perugia
committente
Oikos srl
progetto architettonico
HOFLAB (Paolo Belardi, Matteo Scoccia, Carl Volckerts), Alessio Boco
grafica
Valeria Menchetelli
cronologia
progetto e realizzazione 2008
fotografie
Dario Diarena
tipologia
realizzazione
luogo
Perugia
committente
Oikos srl
progetto architettonico
HOFLAB (Paolo Belardi, Matteo Scoccia, Carl Volckerts), Alessio Boco
grafica
Valeria Menchetelli
cronologia
progetto e realizzazione 2008
fotografie
Dario Diarena