IL LUOGO
L’antico castello di Sant’Andrea delle Fratte, di cui si ha notizia fin dalla seconda metà del Duecento e che è situato nell’omonima area semiperiferica di Perugia, ricade in un contesto caratterizzato da edifici industriali di scarsa rilevanza (originariamente previsti per attività produttive, mentre oggi prevalentemente dediti a quelle terziarie), si configura allo stato attuale come anacronistico lacerto urbano. Il castello, che è tuttora costituito da un edificio principale, una cinta muraria e due torri contrapposte e che è disposto secondo la giacitura disegnata dai tracciati viari storici che facevano capo al contado del Rione di Porta Santa Susanna, nel corso del tempo si è trasformato ripetutamente sia dal punto di vista funzionale (fino a divenire una residenza rurale) sia dal punto di vista figurativo (in conseguenza dell’aggiunta di multiformi addizioni superfetative oltre che dello stato di totale abbandono).
IL METODO
L’intervento prevede il recupero del castello di Sant’Andrea delle Fratte e la realizzazione di una residenza protetta per anziani in base a un approccio metodologico che, a partire dal recepimento dei vincoli presenti, stabilisce una serie di obiettivi e definisce le corrispondenti strategie progettuali d’intervento. I vincoli sono individuati dalle prescrizioni normative (distanze dai confini, altezze, materiali, requisiti edilizi ecc.), dalle tutele (preesistenze storiche e monumentali, valori paesaggistici, alberature di pregio ecc.) e dal programma funzionale (organizzazione sanitaria dei nuclei, indipendenza dei nuclei ecc.). Gli obiettivi sono tesi alla valorizzazione della condizione di “isola ambientale” (alla scala urbana), alla valorizzazione delle valenze figurative del castello (alla scala architettonica esterna) e alla valorizzazione dell’atmosfera domestica (alla scala architettonica interna). Le strategie d’intervento sono incentrate sul castello, sul nuovo edificio e sul rapporto tra essi: per il castello sono previste l’eliminazione delle superfetazioni incongruenti, la ricostruzione dello skyline originale e la concentrazione dei servizi compatibili; per l’edificio di nuova realizzazione sono previste la riconoscibilità dei nuclei sanitari (unità abitative), l’integrazione tra interno ed esterno e la cura dell’interior design; per il rapporto tra il castello e il nuovo edificio sono previsti uno sviluppo di quest’ultimo su un unico livello fuori terra, una fascia verde di rispetto e un collegamento fisico esclusivamente ipogeo.
IL CONCEPT
Il progetto è fondato sulla sperimentazione insediativo-tipologica definita dal binomio castello/borgo, laddove il castello, che è previsto restaurato nella sua totalità con l’eliminazione delle parti ritenute incoerenti, è adibito a spazi collettivi e di accoglienza, mentre il borgo ospita i nuclei sanitari (per circa 60 degenti) e gli spazi collettivi, oltre che, nel livello seminterrato, un parcheggio auto riservato e altri spazi collettivi, di servizio e magazzini. Dal punto di vista compositivo il borgo è costituito da un corpo di fabbrica che abbraccia il castello e che esprime una duplice anima: più chiusa sul lato esterno rivolto verso gli edifici esistenti e più aperta sul lato interno affacciato sulle mura di cinta del castello. L’omogeneità dei materiali contribuisce a dare unitarietà al nuovo corpo di fabbrica sanitario come per esempio il rivestimento dei nuclei sanitari, previsto, sia in facciata che in copertura, con mattoni di laterizio di color grigio scuro o quello delle parti comuni, previsto in acciaio COR-TEN. Recuperando la qualità espressa dalla sinergia tradizione/innovazione.
L’antico castello di Sant’Andrea delle Fratte, di cui si ha notizia fin dalla seconda metà del Duecento e che è situato nell’omonima area semiperiferica di Perugia, ricade in un contesto caratterizzato da edifici industriali di scarsa rilevanza (originariamente previsti per attività produttive, mentre oggi prevalentemente dediti a quelle terziarie), si configura allo stato attuale come anacronistico lacerto urbano. Il castello, che è tuttora costituito da un edificio principale, una cinta muraria e due torri contrapposte e che è disposto secondo la giacitura disegnata dai tracciati viari storici che facevano capo al contado del Rione di Porta Santa Susanna, nel corso del tempo si è trasformato ripetutamente sia dal punto di vista funzionale (fino a divenire una residenza rurale) sia dal punto di vista figurativo (in conseguenza dell’aggiunta di multiformi addizioni superfetative oltre che dello stato di totale abbandono).
IL METODO
L’intervento prevede il recupero del castello di Sant’Andrea delle Fratte e la realizzazione di una residenza protetta per anziani in base a un approccio metodologico che, a partire dal recepimento dei vincoli presenti, stabilisce una serie di obiettivi e definisce le corrispondenti strategie progettuali d’intervento. I vincoli sono individuati dalle prescrizioni normative (distanze dai confini, altezze, materiali, requisiti edilizi ecc.), dalle tutele (preesistenze storiche e monumentali, valori paesaggistici, alberature di pregio ecc.) e dal programma funzionale (organizzazione sanitaria dei nuclei, indipendenza dei nuclei ecc.). Gli obiettivi sono tesi alla valorizzazione della condizione di “isola ambientale” (alla scala urbana), alla valorizzazione delle valenze figurative del castello (alla scala architettonica esterna) e alla valorizzazione dell’atmosfera domestica (alla scala architettonica interna). Le strategie d’intervento sono incentrate sul castello, sul nuovo edificio e sul rapporto tra essi: per il castello sono previste l’eliminazione delle superfetazioni incongruenti, la ricostruzione dello skyline originale e la concentrazione dei servizi compatibili; per l’edificio di nuova realizzazione sono previste la riconoscibilità dei nuclei sanitari (unità abitative), l’integrazione tra interno ed esterno e la cura dell’interior design; per il rapporto tra il castello e il nuovo edificio sono previsti uno sviluppo di quest’ultimo su un unico livello fuori terra, una fascia verde di rispetto e un collegamento fisico esclusivamente ipogeo.
IL CONCEPT
Il progetto è fondato sulla sperimentazione insediativo-tipologica definita dal binomio castello/borgo, laddove il castello, che è previsto restaurato nella sua totalità con l’eliminazione delle parti ritenute incoerenti, è adibito a spazi collettivi e di accoglienza, mentre il borgo ospita i nuclei sanitari (per circa 60 degenti) e gli spazi collettivi, oltre che, nel livello seminterrato, un parcheggio auto riservato e altri spazi collettivi, di servizio e magazzini. Dal punto di vista compositivo il borgo è costituito da un corpo di fabbrica che abbraccia il castello e che esprime una duplice anima: più chiusa sul lato esterno rivolto verso gli edifici esistenti e più aperta sul lato interno affacciato sulle mura di cinta del castello. L’omogeneità dei materiali contribuisce a dare unitarietà al nuovo corpo di fabbrica sanitario come per esempio il rivestimento dei nuclei sanitari, previsto, sia in facciata che in copertura, con mattoni di laterizio di color grigio scuro o quello delle parti comuni, previsto in acciaio COR-TEN. Recuperando la qualità espressa dalla sinergia tradizione/innovazione.
Residenza protetta per anziani
Castello di Sant’Andrea della Fratte – progetto di recupero e realizzazione di una residenza protetta per anziani
tipologia
progetto
luogo
Perugia
committente
privato
progetto architettonico
HOFLAB (Paolo Belardi, Simone Bori, Matteo Scoccia), Carl Volckerts
collaboratore
Laura Nardi
ricerca storica e d’archivio
Scriptorium (Sonia Merli)
rilievo architettonico-ambientale
Ingenium (Paolo Piccotti)
progetto restauro architettonico
Marco Petrini
dati dimensionali
superficie 3500 mq
progetto 2012-2014
Castello di Sant’Andrea della Fratte – progetto di recupero e realizzazione di una residenza protetta per anziani
tipologia
progetto
luogo
Perugia
committente
privato
progetto architettonico
HOFLAB (Paolo Belardi, Simone Bori, Matteo Scoccia), Carl Volckerts
collaboratore
Laura Nardi
ricerca storica e d’archivio
Scriptorium (Sonia Merli)
rilievo architettonico-ambientale
Ingenium (Paolo Piccotti)
progetto restauro architettonico
Marco Petrini
dati dimensionali
superficie 3500 mq
progetto 2012-2014