La premessa ideologica
Dopo il terremoto del 6 aprile 2009, il paese di Santo Stefano di Sessanio non sarà più quello di prima. Né potrebbe essere diversamente perché, così come c’insegna la storia, la gente non potrà più essere quella di prima e, soprattutto, le pietre non potranno più essere quelle di prima. A cominciare da quelle calcaree della Torre Medicea, da sempre orgoglio cittadino quanto oggi ridotta a malinconico rudere. Che però non ha ceduto completamente alla prepotenza sismica, rivendicando idealmente il proprio radicamento nel territorio. Ma la storia c’insegna anche che la migliore qualità delle nostre città è sempre stata, e rimane tuttora, quella di aver saputo crescere su se stesse, sovrapponendo nuovi significati ai vecchi significati. In tal senso, anche e soprattutto nella ricostruzione del suo simbolo, Santo Stefano di Sessanio non può e non deve perdere l’occasione per confermare il proprio ruolo di modello ecoturistico esemplare, rigettando sia la tentazione della ricostruzione storicistica sia il capriccio della ricostruzione inventiva. Ma può (e probabilmente deve) perseguire una terza via, capace di restituire l’immagine consolidata dello skyline senza nascondere le ferite inferte dall’ultimo sisma. Se così non fosse, Santo Stefano di Sessanio abdicherebbe definitivamente alla propria anima vitale.
L’idea compositiva
Dal punto di vista compositivo, l’idea è di ricostruire un manufatto in pietra apparentemente identico al precedente, ma in realtà profondamente diverso. In tale ipotesi, infatti, la Torre Medicea presenterà un’immagine poliforme: da lontano, apparirà uguale alla sua immagine consolidata, mentre, da vicino, tradirà la propria condizione di velario lapideo. E il disvelamento sarà affidato alla struttura portante, che se all’esterno si manifesterà timidamente, in virtù della cicatrice-cretto che staccherà le parti murarie autentiche rispetto a quelle apocrife (da cui trapelerà, en abîme, la tonalità rugginosa dell’acciaio cor-ten), all’interno si manifesterà chiaramente, a causa dell’ostentazione della climax piranesiana introdotta dal meccanicismo della carpenteria metallica della scala elicoidale (suggellata a sua volta dalla vista ipetrale del cielo). Scala che, dopo avere consentito l’accesso a un balcone-levatoio di nuova invenzione, affacciato sul borgo, condurrà a uno spalto sommitale da cui sarà possibile (come prima e forse più di prima) ammirare lo struggente panorama delle Terre della Baronia.
L’idea costruttiva
Un involucro interno realizzato con un tubolare in acciaio corten avrà il compito di sostenere la cortina muraria e la scala elicoidale di accesso al ballatoio e allo spalto sommitale. Le porzioni murarie risparmiate dalla furia del sisma verranno consolidate accuratamente procedendo con le opere necessarie a restaurare anche il paramento mancante; su di esse si innalzerà la nuova struttura in corten, saldamente ancorata al nuovo basamento fondale. L’anastilosi del paramento esterno e delle merlature sommitali permetterà di riprodurre fedelmente lo stato pre-sisma; gli elementi lapidei saranno assicurati per mezzo di ancoraggi in acciaio fissati all’anima tubolare interna, Lo schema, grazie alla modularità del sistema, permetterà di superare gli ostacoli di cantierabilità insiti nella difficile accessibilità dei luoghi. I conci tubolari verranno posizionati utilizzando una gru semovente e saranno assemblati in opera, uno sull’altro, fino a raggiungere la sommità della torre. Verrà poi innalzata la cortina muraria e infine le merlature sommitali; la struttura della scala e del ballatoio potranno poi essere installate con la massima semplicità lavorando solo dall’interno. La soluzione proposta risponde perfettamente alle esigenze di sicurezza antisismica costituendo un blocco resistente a bassa vulnerabilità.
Torre Medicea
tipologia
progetto
luogo
Santo Stefano di Sessanio (Aq)
progetto architettonico
HOFLAB (Paolo Belardi), Marco Armeni, Giacomo Pagnotta
progetto strutture
Agathos Ingegneria (Federico Angelini Paroli, Luca Leonardi)
cronologia
progetto 2010
tipologia
progetto
luogo
Santo Stefano di Sessanio (Aq)
progetto architettonico
HOFLAB (Paolo Belardi), Marco Armeni, Giacomo Pagnotta
progetto strutture
Agathos Ingegneria (Federico Angelini Paroli, Luca Leonardi)
cronologia
progetto 2010